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’Biglietti agli amici’ per Tondelli. Brizzi: "Ad agosto un libro su di lui"

’Biglietti agli amici’ per Tondelli. Brizzi: "Ad agosto un libro su di lui"

Nel nome di Tondelli. A 70 anni dalla nascita dello scrittore e 40 dall’uscita di Rimini, Rimini rende omaggio a Pier Vittorio Tondelli con un evento speciale. Lo fa con la quarta edizione di Biglietti agli amici, festival ideato e diretto dallo scrittore Marco Missiroli (il titolo è ispirato proprio a un libro di Tondelli) in programma dal 17 al 19 giugno tra la piazza sull’acqua e il cinema Fulgor. L’evento inaugurale del 17 (alle 20) vedrà ospite Enrico Brizzi: l’autore bolognese racconterà Tondelli, accompagnato dall’attrice Tamara Balducci che leggerà passi delle sue opere. La sera stessa il festival ospiterà poi i fratelli registi Damiano e Fabio D’Innocenzo e l’attrice Michela Giraud. Tra il 18 e il 19 giugno saranno protagonisti Veronica Raimo, Alcide Pierantozzi, Francesco Costa e Stefano Nazzi, Stefano Massini, la storica dell’arte Annie Cohen-Solal con la lectio magistralis su Picasso. Spazio anche alla musica col concerto di Ginevra, la proiezione del film Fabi Silvestri Gazzè - Un passo alla volta e l’incontro (il 19) con lo stesso Niccolò Fabi. Ma l’anima di Tondelli aleggerà su tutte le serate.

Brizzi, che cosa ha rappresentato per lei Tondelli?

"Se sono diventato lo scrittore che sono lo devo in gran parte a lui. Ha saputo raccontare gli anni ’80 come nessun altro. È stato il primo autore a rivolgersi ai ragazzi, è stato un talent scout e uno scopritore di talenti con le antologie Under 25 da lui curate. Ha mostrato a noi giovanissimi scrittori cosa valesse la pena raccontare".

Ha cambiato il suo stile?

"Quando ho iniziato a scrivere, sono stati proprio i consigli che dava Tondelli a spingermi a cambiare prospettiva. Quelle antologie vennero pubblicate dalla casa editrice TransEuropa, la stessa che pubblicò Jack Frusciante è uscito dal gruppo. Ho sempre avuto a che fare con Tondelli. Il mio grande rammarico è non essere riuscito a conoscerlo".

I suoi tre gialli ambientati a Rimini sono un chiaro omaggio a Tondelli.

"Assolutamente sì, a partire dalla protagonista: la poliziotta Eva Bauer, tributo al protagonista di Rimini Marco Bauer. Quei tre romanzi sono nati dalla scommessa con Maurizio Caimi. Mi disse: perché non fai un noir ambientato a Rimini? Gli risposi: perché solo uno? Faccio una trilogia...".

Lei sta lavorando a SuperTondelli: che libro sarà?

"È una sorta di biografia narrativa. HarperCollins ha chiesto, a me e ad altri scrittori, di dedicare un libro all’autore più amato. Non ho avuto dubbi. Nel libro – in uscita a fine agosto – racconto perché per me è stato così rilevante, a 17 anni, scrivere confrontandomi con Tondelli".

Di recente ha organizzato perfino un pellegrinaggio in bici in memoria di Tondelli...

"Più che un pellegrinaggio lo definirei un gesto poetico. Dopo il Salone del libro sono partito da Torino in bici con un gruppo di amici (i ’Forzati della strada’) diretto a Bologna. Abbiamo fatto varie tappe, e a Correggio ci siamo fermati al cimitero per mettere un fiore sulla sua tomba".

Delle opere di Tondelli, qual è quella che ha amato di più?

"In ogni suo libro ha messo qualcosa di nuovo. In Camere separate ha narrato l’amore come pochi altri. Altri libertini è forse il libro più dirompente. Ma se devo scegliere, dico Rimini. Il romanzo che ho studiato di più e che mi ha insegnato a scrivere. Un libro diventato un manifesto, nel quale Tondelli ha saputo intrecciare tante storie".

A Rimini lei, tra l’altro, ha anche abitato per parecchi anni.

"Un’esperienza molto bella. E in fondo lo devo anche al romanzo di Tondelli. Diversi anni dopo la sua morte, il suo editore Mario Andreose mi svelò che con Rimini Tondelli si sentì finalmente felice e soddisfatto. E stava diventando un autore ’classico’. Ci ha lasciato troppo presto".

İl Resto Del Carlino

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